Forse perchè anche patria di prestigiose case automobilistiche, le macchine rappresentano tra le passioni più importanti che si riscontrano tra gli Italiani. Infatti, uno dei primi obiettivi di un neomaggiorenne, ad esempio, è quello di riuscirne ad avere una propria. Tuttavia, molte persone, pur possedendone una già da anni, non conoscono o fanno confusione con alcuni elementi o termini ad essa relativi. Tra questi, senz'altro vi sono i cosiddetti Cavalli Fiscali.

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Tale espressione, in effetti, potrebbe essere tranquillamente confusa con le doti prestazionali di un'automobile, che tende ad utilizzare, per esprimere la potenza di un veicolo e quindi le sue prestazioni appunto, il termine "cavalli vapore" (o CV) in italiano. Tuttavia, questi ultimi si distinguono nettamente da quelli fiscali. Per evitare quindi di fare confusione, andiamo a conoscere meglio cosa siano di preciso tali cavalli fiscali e per quale motivo risultano essere così importanti per gli automobilisti.

Conoscere la potenza fiscale di un veicolo

Come abbiamo detto, a differenza di quelli vapore (che indicano le prestazioni di un'automobile e quindi, ad esempio, velocità massima o accelerazione di questa), la potenza fiscale di un mezzo fa riferimento diretto ed inequivocabile alla sola cilindrata di questo. Infatti, a ciascuna cubatura di un motore (in pratica i suoi centimetri cubici) equivale una precisa quantità o scaglione di cavalli fiscali. Di conseguenza, per conoscere questi ultimi, basta sapere la cilindrata della propria vettura (inserita, tra le altre cose, nel libretto di circolazione).

Una volta ottenuta questa, attraverso una semplice tabella di conversione, si può calcolare il dato appunto dei cavalli fiscali della macchina. A titolo esemplificativo, generalmente, si parte dai motori con cilindrata tra i 570 e 670 centimetri cubici, che equivalgono a 9 cavalli fiscali (nono scaglione), per arrivare poi a propulsori tra i 7.600 ed i 7.835 centimetri cubici, che rappresentano 49 cavalli fiscali (penultimo scaglione). L'ultimo, invece, è per quei mezzi che vanno oltre tale cubatura e ne rappresenta ben 50 di questo genere di cavalli.

Complessivamente, esistono tantissimi scaglioni e che aiutano gli automobilisti a fare questa importante equivalenza. Con tale precisa suddivisione, può succedere comunque che due veicoli, commercializzati ambedue con la stessa cilindrata, risultino avere in realtà e quindi rientrare in due categorie fiscali differenti. Ad esempio, una macchina con cilindrata di 1.100 centimetri cubici risulta avere e quindi far parte dello scaglione da 13 cavalli fiscali, mentre un'altra automobile con propulsore da 1.150 centimetri cubici risulta invece nello scaglione dei 14.  

L'importanza dei cavalli fiscali della propria vettura

Scopriamo i cavalli fiscali di un'auto

Alla fine, questi dati, apparentemente poco significativi o comprensibili, in realtà hanno una notevole importanza per tutti gli automobilisti (ed anche i motociclisti), in particolare per quanto riguarda l'assicurazione del veicolo che guidano. Infatti, le compagnie assicurative utilizzano questo parametro per determinare il premio relativo al rischio della responsabilità civile degli autoveicoli (la famosa RC Auto). Di conseguenza, l'esatta determinazione di tale dato può incidere sui costi di una polizza da sottoscrivere.

Altro fattore su cui la potenza fiscale di un veicolo è importante riguarda la deduzione dei rimborsi chilometrici inerenti quei lavoratori, dipendenti o collaboratori che siano, che utilizzino la propria autovettura per effettuare delle trasferte di lavoro per un'azienda. Infatti, tale deducibilità di questi rimborsi, secondo le tariffe Aci, non può oltrepassare l'importo relativo ad automobili con potenza maggiore ai 17 cavalli fiscali (se a benzina) oppure a 20 (se, invece, diesel). Tale è il limite, quindi, a cui deve sottostare un lavoratore nel richiedere un Rimborso alla propria società.

Tutto questo può facilmente far capire come l'avere piena conoscenza del parametro della potenza fiscale di un mezzo possa essere importante, sia per gli automobilisti che per i motociclisti. In particolare, soprattutto, in quelle realtà locali dove si spendono moltissimi soldi per una polizza assicurativa annuale, obbligatoria per poter circolare liberamente sulle strade italiane ed all'estero. Senza tener conto poi anche di alcune categorie di lavoratori, appunto che utilizzano la propria vettura per delle trasferte di natura professionale.

Come calcolare il dato dalle informazioni sul libretto di circolazione

Come abbiamo già accennato, è possibile conoscere i cavalli fiscali della propria autovettura facendo un semplice calcolo, una volta avuta a disposizione la cilindrata della stessa. Quest'ultima, tra le altre cose, si può ottenere semplicemente consultando il libretto di circolazione del veicolo ed in particolare il secondo quadrante e il dato relativo alla lettera P1, che esprime appunto la cilindrata del motore in centimetri cubici (definiti anche come c.c. oppure cm3).

Una volta in possesso di questo dato, utilizzando una tabella di conversione (diverse sono quelle disponibili su internet e messe a disposizione da vari siti, anche specialistici) è possibile così ottenere l'esatta quantità di cavalli fiscali presenti sulla nostra automobile. Come abbiamo visto, tale informazione risulta particolarmente importante sia per calcolare indicativamente i costi da sostenere relativi ad una polizza assicurativa e sia per quelle persone che usano spesso l'automobile per questioni di lavoro ed ottenere dei rimborsi.

E' quindi risulta fondamentale, come abbiamo già detto, conoscere questo genere di informazione tecnica, soprattutto per ciò che concerne l'assicurazione di una vettura, in quanto ci permette di poter valutare o meno la convenienza economica di ciascuna offerta propostaci e relative condizioni e così effettuare una scelta in tal senso ponderata e consapevole.

Al tempo stesso, tuttavia, in base a quanto descritto sopra, potrà accadere anche di dover pagare una quota assicurativa differente rispetto ad un'altra persona e la cui vettura risulti possedere una cilindrata differente di pochi centimetri cubici rispetto alla nostra.

Confronto tra assicurazioni auto: su cosa ci dobbiamo basare?

Il risparmio è una necessità, ma se è sempre più difficile risparmiare, non è certo facile trovare il modo più conveniente per farlo. La spesa che ogni famiglia tutti gli anni deve sostenere per stipulare polizze di assicurazioni auto a volte risulta essere molto pesante. Per tutti, diventa veramente determinante, usare qualsiasi mezzo per fare in modo che questa non tanto simpatica spesa diventi il più possibile economica e conveniente.

Dopo l’arrivo della forte crisi economica che ha interessato la quasi totalità dell’intero pianeta ma specialmente l’Unione Europea compresa l’Italia, sono cambiate molte abitudini e modi di fare, tra queste, si è sviluppato da parte di tutti un atteggiamento più propenso al risparmio e al taglio delle spese.

Confronto tra Assicurazioni auto online senza dati personali (anche per le auto epoca)

Quanto importante è il confronto tra assicurazioni auto su un sito web? La domanda è abbastanza banale per le nuove generazioni, ma se la si pone a gran parte delle persone che hanno superato gli anta, la risposta può essere dubbiosa, non tutte le persone di una certa età hanno dimestichezza con computer o dispositivi mobili con i quali possono connettersi a internet. Per cui a molti può sfuggire l’importanza che la Rete ha assunto sulle informazioni in tempo reale di tutte le specie e categorie, come quelle che nel nostro caso interessano a noi: il confronto tra assicurazioni auto online.

Basta collegarsi a Internet, da pc, smartphone o tablet e in rete si trovano una quantità, oramai quasi esagerata, di siti che consentono di fare un confronto tra assicurazioni auto, che propongono un preventivo di polizza economica, con sconti imperdibili per le proprie auto.

Assicurare autoveicoli e motoveicoli è obbligatorio per legge. Se la nostra auto è già assicurata, come possiamo fare se ci accorgiamo che la tariffa ci sembra poco economica? La risposta è semplice, oggi gli automobilisti, praticamente quasi tutta la popolazione italiana, tolti i bambini, posseggono un mezzo di trasporto che deve per forza essere assicurato. 

La scelta di una compagnia di assicurazione auto economica è un pensiero che una volta l’anno circola nel cervello di tutti, a questo appuntamento non si può arrivare in ritardo. Chi ha qualche anno di più, si ricorda sicuramente che, quando ci si legava ad una compagnia di assicurazioni, quanto poi era difficile e addirittura costoso liberarsene.

Oggi, grazie a provvedimenti legislativi in vigore dal mese di dicembre 2012, e precisamente con l’art. 170-bis del Codice delle assicurazioni private, che ha abolito le clausole di tacito rinnovo delle polizze assicuratrici per i veicoli a motore e natanti.

Ania e Ivass: confronto tra assicurazioni auto

confronto assicurazioni auto

Per cui il contratto RC auto dopo la sua durata massima di 12 mesi, può essere stipulato con un’altra compagnia senza preavviso e senza dare disdetta a quella attuale, e a quella nuova, non serve più inviare una copia dell'attestato di rischio. Le compagnie assicuratrici, i dati, le informazioni personali dell’automobilista e l’attestato di rischio del suo veicolo lo reperiscono nella banca dati Ania e Ivass.

classe di merito con la Legge Bersani (non solo per le auto economiche)

Per la scelta, dopo il confronto tra assicurazioni auto, è necessario e importante sapere che ad ogni persona assicurata viene assegnata una classe di merito dovuta al comportamento dell’automobilista nella guida, se ha provocato incidenti oppure no, e si distingue in alta (punteggio negativo) e bassa (punteggio positivo). In base al punteggio numerico con il meccanismo Bonus Malus, si determina il costo della polizza.

Perché è importante avere una classe di merito più bassa cioè un punteggio positivo? Più alta è la classe di merito e più alto sarà il prezzo da pagare. Le classi di merito sono 18, chi assicura il proprio veicolo per la prima volta, parte di prassi dalla 14^classe chiamata classe d’ingresso.

Come si fa ad avere una classe di merito più bassa? Semplice, guidare con molta attenzione e concentrazione, durante la guida non si possono permettere distrazioni. Non fare qualsiasi tipo di incidente anche piccolo o leggero, del quale avete la responsabilità civile, non dovete praticamente fare, durante i 12 mesi di durata del contratto assicurativo, nessuna denuncia di sinistro da voi provocato alla la vostra compagnia.

Cosa è il Bonus Malus? Si usa anche per i furgoni

assicurazione auto

Bonus Malus, è il meccanismo che determina la salita o la discesa delle classi di merito, se durante l’anno non avete provocato nessun sinistro, con il meccanismo del Bonus come premio, venite elevati di una classe, se nell’arco dell’anno vi siete resi responsabili di aver provocato due sinistri come penalità (Malus) avete la retrocessione di 2 classi.

Da quello appena scritto sopra penso che avete capito quanto importante sia appartenere a una classe bassa, per avere un risparmio sulla polizza auto. Un modo per ottenerla, lecitamente, c’è: sfruttare le opportunità che da la legge Bersani, se online per ottenere un risparmio, potete mettere le assicurazioni a confronto, con la legge Bersani potete risparmiare lo stesso.

Pier Luigi Bersani politico italiano, segretario del Partito Democratico dal 2009 al 2013. Con la legge L. n° 40/2007 che ha preso il suo nome Legge Bersani, permette a chi, acquista un’auto nuova o usata, di assicurarla, con la stessa classe di merito dell’assicurazione di quella che possiede un componente pel proprio nucleo familiare, e può essere trasferita solo fra veicoli dello stesso tipo: auto con auto, motociclo con motociclo e via dicendo.

Auto nuova o usata: ecco cosa cambia 

La crisi economica, oltre ad aver spinto al risparmio, ha anche dato il via al mercato delle automobili usate in Italia che appare in costante crescita.
L’usato offre sicuramente la possibilità di un risparmio all’acquisto, ottimo soprattutto nel caso in cui si stia acquistando una seconda auto per esigenze familiari.
Tuttavia occorre essere informati prima dell’acquisto di un’auto usata soprattutto per la serie di spese non previste, soprattutto se si tratta della prima auto da immatricolare.
Le assicurazioni auto, infatti, appaiono, a paragone, maggiormente costose rispetto a quelle stipulate per un’auto nuova perché un veicolo usato appare più esposto a guasti meccanici ed inoltre è sicuramente privo dei meccanismi di sicurezza all’avanguardia, rendendolo maggiormente predisposto a situazioni di pericolo e incidenti.

Naturalmente, in questo caso, è possibile usufruire della classe di merito precedente nel caso in cui si fosse sostituita l’auto e si avesse già un’assicurazione auto oppure usufruire della classe di merito di un componente del nucleo familiare in accordo con la Legge Bersani, in entrambi i casi, però, occorre che l’assicurazione auto venga sottoscritta entro dodici mesi dall’acquisto.

Confronto tra assicurazioni auto: cosa accade alla classe di merito se l'assicurazione non viene rinnovata

Il sistema bonus-malus prevede che l’automobilista mantenga la propria classe di merito sia nel caso in cui scelga di cambiare veicolo, sia nel caso in cui scelga di cambiare compagnia assicurativa.

A determinare la classe di merito dell’assicurazione auto è infatti l’attestato di rischio che contiene la storia assicurativa dell’automobilista.
Il dubbio sulla possibilità di perdere la classe di merito in caso di mancato rinnovo dell’assicurazione auto o cessazione del contratto o per altre ragioni che non ne hanno permesso il rinnovo è lecito ed è giusto cercare ed ottenere una risposta valida.
In questo caso l’automobilista manterrà la sua classe di merito per l’assicurazione auto indicata all’interno dell’attestato di rischio purché decida di rinnovare nuovamente lo stesso veicolo o un altro entro un anno.

Per assicurare un’auto nuova e mantenere la classe di merito precedente è necessario, in questo caso, dimostrare che la vecchia auto non è più circolante attraverso una documentazione tale da attestarne la cessione o la rottamazione.

Nel caso in cui si abbia in attivo un conto vendita auto è possibile sospendere l’assicurazione auto e riscuotere il rimanente premio pagato o sostituire il veicolo da assicurare, il tutto portando alla compagnia assicurativa il contratto stipulato con l’autosalone o concessionario che sia. 

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.