La tecnologia applicata alle automobili ha fatto passi da gigante nella ricerca dei materiali, del risparmio, del confort e soprattutto della sicurezza. I saloni e le mostre automobilistiche mostrano prototipi – come le vetture a guida intelligente automatica - che sono destinate a trovare un mercato da lì a pochi anni. L’esperienza del cambio automatico ne è una prova.
Ogni innovazione ha un suo valore pratico e soprattutto di sicurezza: gli specchietti retrovisori anti colpo di sonno, l’avvisatore acustico di cambio corsia, la frenata automatica, i sensori di parcheggio, le cinture di sicurezza e le varie tipologie di cambio. La leva del cambio è tra le cose più ovvie all’interno di un veicolo, ma anche la più sensibile alle innovazioni in termini di sicurezza.
Esistono tre principali tipologie di trasmissione: il cambio manuale, il cambio automatico e il cambio semiautomatico:
I puristi della guida prediligono il cambio manuale perché offre una maggiore consapevolezza nella guida e un contatto diretto con la vettura, il cosiddetto piacere di sentire il motore e ingranare le marce quando lo si decide. Tuttavia, il cambio manuale è sempre meno diffuso a favore delle trasmissioni automatiche che seppur tolgono piacere alla guida offrono una grande opportunità di risparmio sui costi di alimentazione (che sia benzina, diesel, a metano o ibrida), un elevato confort e molta sicurezza, soprattutto nei tratti urbani.
Il primo vantaggio che l’automobilista percepisce alla guida di una vettura con cambio automatico è il maggior confort di guida, perché l’automobilista si sente sollevato dal cambio della marcia con il continuo gioco di pedali soprattutto nel traffico cittadino con continue accelerate e frenate a prova di gambe e nervi. Gli altri vantaggi sono tutti legati alla sicurezza:
Sempre in termini di sicurezza, un’automobile con cambio automatico o semiautomatico risulta molto utile per gli automobilisti anziani, quando con l’avanzare dell’età i riflessi rallentano e la mobilità diminuisce, così come è un valido aiuto per i neopatentati, per imparare a prendere confidenza con la guida.
Un vantaggio da non sottovalutare è il risparmio dei consumi perché l’inserimento della marcia giusta, in tempi ridotti permette l’ottimizzazione dei consumi, anche se è pr vero che nelle vetture con il cambio manuale sono stati introdotti sistemi che avvisano l’autista quando è il momento ideale per cambiare senza far andare il motore su di giri e la manutenzione del cambio manuale risulta essere ancora economica rispetto al cambio automatico in cui ogni 50.000 o 60.000 km si richiede la sostituzione dell’olio idraulico e del filtro per evitare rotture o usura eccessiva.
In ogni caso, la diffusione dei veicoli con il cambio automatico semiautomatico è in aumento in tutta Europa e anche in Italia, dove si è molto restii e scettici verso l’automatizzazione della guida, nonostante il brevetto del cambio automatico sia tutto italiano …
Nel 1931, Emilio Trenta di Città della Pieve presenta e registra il primo brevetto di cambio automatico. In Italia l’idea non trova né interesse né diffusione, ma giunta negli Stati Uniti diventa un successo. La diffusione capillare dei veicoli con cambio automatico negli Stati Uniti avviene durante gli anni ’50 del secolo scorso: il primo cambio automatico idraulico fu adottato dalla General Motors, Chrysler e Bord-Warner il produttore dei cambi per la casa automobilistica Ford. I primi modelli erano molto elementari e avevano solo due rapporti (due marce) con scarso rendimento di trasmissione, ma in breve tempo furono prodotti i modelli a tre rapporti fino ad arrivare agli anni ’80 in cui di verifica un salto tecnologico con il miglioramento del rendimento energetico dei cambi idraulici e l’introduzione della quinta marcia automatica. I modelli più recenti, con la doppia frizione, permettono cambi rapidi fino a 9 rapporti senza dispendio di energia e maggior controllo dei consumi.
I veicoli con cambio semiautomatico sono il compromesso giusto tra chi ama cambiare le marce manualmente e chi predilige l’automatizzato o robotizzato. Le macchine con cambio semiautomatico sono ideali per imparare a cambiare marcia, anche se la frizione non c’è. Per guidare queste vetture è sufficiente tirare una leva posta al volante (in alcuni modelli) o in basso al centro come nei veicoli tradizionali. Il momento del cambio marcia lo si intuisce dal rumore del motore.
Per chi è abituato al cambio manuale, sarà necessaria un po’ di pratica prima di abituarsi, ma una volta compreso il meccanismo diventerà molto più facile e gradevole: in fondo non si viene privati del piacere di cambiare quando lo si decide, praticamente non occorre premere frizione e ingranare la marcia, ma semplicemente dare un input con la leva del cambio o le “palette” al volante.
L’accensione delle vetture semiautomatiche non necessitano di preparativi prima dell’accensione: il freno a mano o freno di parcheggio si attiva con il freno a vettura ferma, ma per essere sicuri che non avanzi, molte vetture prevedono il posizionamento della leva del cambio nella posizione “P” (parking).
Il cambio semiautomatico è posizionato nella maggior parte delle vetture in basso al centro dell’auto accanto al volante riconoscibile perché sulla leva ci sono lettere e simboli (al posto dei numeri delle marce). Gli stessi simboli si accendono sul cruscotto nel pannello di guida per ricordare la modalità attiva.
Le automobili con il cambio al volante hanno una “paletta” o leva con il simbolo “+” a destra per aumentare le marce e una leva con il simbolo “-“ a sinistra per diminuire le marce. Il cambio – sia con la leva al centro che al volante – è sempre sequenziale: quindi per passare dalla prima alla seconda si sposta la leva in avanti una volta (o si tira verso di sé la paletta “+” sul volante una volta), per passare dalla terza alla quinta servono due colpi rapidi (o due volte “ + + “); lo stesso per scalare le marce spostando la leva indietro o tirando verso di sé la paletta “-“ con la mano sinistra. Per inserire la posizione “folle” si sposta la leva sulla lettera “N” oppure per il cambio al volante si tirano contemporaneamente le due palette “+” e “-“.
Le lettere presenti sulla leva del cambio sono:
La regola generale per cambiare marcia è farlo a ogni scarto di 20 km/h; per esempio, si inserisce la seconda quando la velocità è compresa tra 20 e 40 km/h, la terza tra 40 e 60 km/h, oppure ogni volta che si sente il motore fare fatica o raggiungere i 3000 giri.
Nelle vetture con cambio semiautomatico, quando si scala la marcia non si deve tenere premuto il piede sull’acceleratore, ma lo si solleva per decelerare, se necessario si riduce ulteriormente la velocità con un colpo di freni e poi si inserisce la marcia più bassa.
Prima di scendere dalla vettura a fine corsa, ricordarsi di spostare la leva del cambio sulla lettera “P” e spegnere il motore e si esce dall’auto in sicurezza.
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