Quando parliamo di assicurazioni auto, uno dei concetti fondamentali da conoscere è la classe di merito: si tratta di un giudizio espresso in numeri della nostra capacità di non commettere incidenti al volante. In base alla classe di merito viene assegnato il corrispondente premio assicurativo che la compagnia ci farà pagare. Più il conducente è accorto e non commette incidenti, più basso sarà il punteggio della propria e minore sarà la spesa per pagare l'assicurazione.
I punteggi vanno da 1, ovvero il punteggio migliore, a 18. Solitamente, quando si inizia la propria vita da assicurato, si parte con un punteggio di ingresso di base pari a 14 punti. Se invece si impugna la legge Bersani, è possibile entrare con la classe di merito più bassa ottenuta da uno dei componenti del nucleo familiare. Alcune compagnie assicurative hanno aggiunto altre classi di merito, contraddistinte da una lettera affiancata al numero, come 3a, 1a, ecc. E' il cosiddetto sistema del bonus/malus utilizzato per incentivare i conducenti a guidare in maniera attenta, per non incorrere in un declassamento che si traduce in un aumento significativo del premio Rc Auto annuale da pagare.
Ogni qualvolta si commetta un incidente, o meglio si provoca, si va a retrocedere di 2 punti. Invece, per ogni anno che non si provocano incidenti, si sale di un punto sulla scala. Tuttavia, una recente indagine condotta da Supermoney ha dimostrato che appartenere alla stessa classe non equivale a pagare lo stesso premio Rc Auto. Ciò significa che chi si trova in prima classe grazie ai vantaggi della Legge Bersani paga di più rispetto a coloro che si trovano nella medesima classe grazie ai propri meriti. La differenza è stata calcolata in un +55% per chi ha approfittato del Decreto Bersani. E' utile quindi calcolare tutti gli aspetti nella polizza per valutare se conviene veramente o no approfittare dei vantaggi offerti dalla Legge Bersani e soprattutto se tali vantaggi sono davvero concreti.
Con le modifiche al codice della strada, sono state introdotte novità anche per le classi di merito:
Diverso è invece il discorso per i proprietari di auto d'epoca che decidono di stipulare un contratto di polizza per la propria vettura. In questo caso, viene considerata un'unica classe fissa: quindi niente bonus-malus ma un'unica categoria dove appartengono tutti i conducenti. Questo è uno dei vantaggi previsti per chi decide di assicurare la propria automobile. Da ricordare, tuttavia, che prima di assicurare l'auto bisogna essere iscritti a un club di auto storiche e ottenere, se richiesto, il certificato di storicità rilasciato dall'ASI (Automoclub Storico Italiano).
Il discorso era stato introdotto per dare uno stimolo ai conducenti per uno stile sobrio e prudente alla guida delle macchine. C'è però un'evidente distorsione a seguito dei dati che vengono riportati ultimamente riguardo il numero dei sinistri, il costo degli stessi e il prezzo delle polizze. Nel periodo 2005-2011, il numero di incidenti è calato, passando dal 7.4% al 6.4% sul totale delle autovetture circolanti. Tuttavia però il costo dei sinistri è aumentato, nello stesso arco di tempo, del 10% e anche le polizze auto hanno avuto un incremento che ha portato l'Italia ad indossare la maglia nera in Europa per le tariffe più alte. Infatti gli italiani pagano l'assicurazione il doppio rispetto a Paesi come Francia e Portogallo e l'80% in più rispetto ai tedeschi con evidenti discriminazione territoriali tra Nord e Sud, come riportato fedelmente da una recente indagine dell'IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.
In ambito assicurativo l'attestato di rischio è un documento davvero importante perché al suo interno è contenuta tutta la storia assicurativa del veicolo in questione. In esso sono infatti riportati gli eventuali sinistri stradali provocati a danni di altri o subiti e anche la quota del premio assicurativo.
L'attestato di rischio contiene anche la classe di conversione universale, la data di scadenza del contratto di assicurazione e soprattutto la classe di merito; è inoltre fondamentale se si decide ci cambiare compagnia di assicurazioni. È infatti uno dei documenti che va consegnato alla nuova compagnia assicurativa, consentendo all'assicurato di non perdere tutto quello che l'attestato contiene, compresa la classe di merito.
L'attestato di rischio ha validità di cinque anni, secondo l'articolo numero 5 della legge 40 del 2007; l'assicurato avrà la stessa categoria per tutta la durata dell'attestato di rischio anche se impossibilitato a guidare per motivi legati alle condizioni del veicolo.
I valori numerici della classe di merito vanno da 1 a 18; un richiedente alla prima assicurazione è assegnato alla numero 14.
L'assicurato può avere un bonus se dopo un anno di assicurazione con la stessa compagnia non ha causato incidenti, in caso contrario invece si vedrà aumentare il prezzo della sua polizza.
L'attribuzione è condizionata dagli incidenti effettuati da chi è al volante e possono portare ad un miglioramento nel tempo o ad un decremento di posizione a seguito della percentuale di responsabilità.
Nella maggioranza dei casi un sinistro prevede un certo grado di responsabilità da parte di chi vi è stato coinvolto; tale valore viene tradotto in percentuali per determinare le variazioni della classe e quindi del premio finale.
Ogni cifra che superi il 50% (attribuendo la maggior parte della colpa all'interessato) porta ad un peggioramento nel sistema bonus/malus; per avere un peso, tutte le percentuali inferiori vengono invece addizionate tra loro fino al superamento della soglia.
L'attestato di rischio è valido per 5 anni ed offre un riepilogo degli incidenti effettuati in quel lasso di tempo, non considerando quindi i precedenti nella determinazione della classe di merito.
Per poterlo ottenere è sufficiente fare richiesta alla propria compagnia, che ha l'obbligo di metterlo a disposizione entro 30 giorni dalla domanda; il documento può essere ritirato:
Oltre al farlo pervenire su richiesta le agenzie hanno il dovere di consegnare l'attestato di rischio al cliente nei casi in cui il veicolo:
Il decreto Bersani entrato in vigore il tre aprile 2007 ha apportato diverse novità. La classe infatti può ora essere modificata solo dopo controlli e monitoraggi corretti da parte della compagnia assicurativa sulle reali cause e responsabilità dell'assicurato e di terzi relative ad eventuali sinistri stradali.
Se l'assicurato non ha causato totalmente l'incidente si verifica una suddivisione in base a quote precise tra i soggetti coinvolti nel sinistro; anche l'eventuale variazione della classe di merito sarà ripartita in questo modo. Tale suddivisione vale anche per la liquidazione a titolo provvisorio.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
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