Nell'ambito delle polizze auto, una vera rivoluzione è stata introdotta dal 2006 grazie all'attuazione del decreto Bersani. Tale decreto Bersani, definitivamente convertito con la Legge n. 248 del 4 agosto 2006, è stato importante dal punto di vista delle RC Auto in quanto ha apportato diverse novità in merito alle liberalizzazioni delle polizze.
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- Le novità in campo assicurativo con il decreto Bersani
- Classi di merito rc auto: stipulare un nuovo contratto e ereditare la classe di un famigliare convivente grazie al Decreto Bersani
Le novità in campo assicurativo con il decreto Bersani
Alcuni tra gli aspetti innovativi del decreto Bersani sulle polizze auto sono stati innanzitutto l'abrogazione dell'esclusività di dieci anni di contratto per una compagnia assicurativa; l'eliminazione delle spese a carico del cliente che avesse deciso di cambiare compagnia assicurativa e quella relativa all'esclusiva per quanto riguardava gli agenti assicurativi con un solo mandato.
Svincolarsi dalla compagnia assicurativa: opportunità derivanti dal nucleo familiare
In questo modo, ogni Agente assicurativo risultava slegato da una particolare compagnia, infatti il decreto Bersani puntava all'apertura del mercato di distribuzione assicurativa e ogni agente era libero di presentare ai clienti una serie di offerte di polizze fra cui scegliere.
Il testo del Decreto Bersani ha modificato la validità dell’attestato di rischio, infatti, prima di questo decreto Bersani, il documento poteva valere per massimo diciotto mesi. Inoltre ha stabilito che nel caso in cui il titolare di una polizza assicurativa rca, decida di stipulare un secondo contratto per un altro veicolo, intestato sempre a suo nome, ha diritto all’assegnazione della stessa classe di merito rc auto.
Classi di merito rc auto: stipulare un nuovo contratto e ereditare la classe di un famigliare convivente grazie al Decreto Bersani
Per capire meglio il funzionamento del ddl Bersani sulle assicurazioni, andiamo ad approfondire il concetto ed i criteri di assegnazione delle classi di merito. Attraverso questo sistema, viene assegnato un punteggio su una scala da 1 a 18, in base al quale si considera il premio che bisogna pagare annualmente alla compagnia assicuratrice, in relazione al sistema di bonus-malus.
Come abbiamo visto, si parte dal punteggio minimo di 1, considerato come il migliore (in pratica si sta parlando di automobilisti "virtuosi") fino a 18, riservato ai guidatori peggiori. A seconda della classe in cui ci si trova, si può addirittura pagare un premio del 50% più basso. Prima del decreto Bersani, i neo patentati partivano dalla classe di merito base, ovvero la 14; ma grazie al nuovo Codice delle assicurazioni, sono state introdotte anche diverse novità.
Ad esempio, se il danno non viene accertato in maniera precisa e considerato al 100% come tale, è difficile che si scenda automaticamente di classe. In tal caso poi la compagnia assicuratrice deve effettuare una comunicazione repentina dell'avvenuto cambiamento di situazione assicurativa, così da permettere al cliente di valutare se ci sono le condizioni per continuare a mantenere lo stesso tipo di polizza.
Un'altra importante novità risiede nella possibilità di conservare la classe di merito per 5 anni, anche in caso di mancato rinnovo della polizza o sospensione della stessa. Se ad esempio lascio la compagnia con una classe di merito vantaggiosa, ed entro il quinto anno voglio tornare sui miei passi, la compagnia di partenza deve mantenere tutte le condizioni con cui è stata lasciata.
Molte compagnie hanno poi avuto la possibilità di personalizzare le proprie offerte e promozioni, ad esempio permettere in generale ad un cliente che vuole assicurare una seconda auto, o ad un familiare dello stesso, di entrare con la stessa classe di merito della prima polizza; oppure di pensare a numeri di classi addizionali, come la 1-a, 2-a, ecc. Oppure di permettere all'assicurato di non scendere di classe se va a rimborsare in forma personale la persona che ha subito l'incidente.
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Bonus Malus nel decreto Bersani: occhio alla residenza che inserite nel contratto
Se un assicurato in un anno non ha causato nessun incidente o sinistro, riceverà un bonus sul premio assicurativo, cioè avrà il diritto di pagare la cifra assicurativa che si riferisce alla classe di merito inferiore di un posto, rispetto a quella dell’anno precedente. Ad esempio nel caso in cui la persona in questione appartenesse alla classe di merito quattordicesima, passerà automaticamente alla classe di merito tredicesima.
Nel caso di incidente causato dell'assicurato invece, il premio assicurativo dell’auto subirà un malus, vale a dire che salirà di due classi di merito rc auto. Ad esempio se l’assicurato aveva la classe di merito undicesima, dopo il sinistro occuperà la classe di merito tredicesima. E’ importante sapere che alcune delle compagnie assicuratrici esistenti, hanno creato delle classi di merito rc auto intermedie in situazioni di malus e bonus, per cercare di tutelare maggiormente gli interessi degli assicurati.
Coloro che hanno la classe di merito prima pagano un premio assicurativo inferiore a coloro che hanno le classi di merito superiori. Il premio assicurativo da pagare varia in base alle classi di merito rc auto ma anche in base alla compagnia di assicurazione, con la quale si stipula il contratto. La classe di merito di appartenenza di una polizza assicurativa rc auto è riportata all’interno dell’attestato di rischio.
Nel caso in cui una persona per diversi motivi non utilizza l’automobile assicurata per un determinato periodo, può richiedere che l’assicurazione venga temporaneamente sospesa. L’ultimo attestato di rischio è valido per cinque anni, in modo da permettere al suo intestatario di poter conservare per tutto il periodo, la classe di merito guadagnata.
Assicurazione familiare 2021: ecco di cosa si tratta
Il 2020 è stato un anno difficile dal punto di vista economico e tutti i campi ne hanno risentito e hanno dovuto cedere a compromessi per poter continuare a guadagnare e allo stesso tempo permettere ai cittadini di continuare a pagare quanto necessario senza dover ricorrere ai propri risparmi.
Un settore che ha subito un cambiamento notevole è sicuramente quello assicurativo, lo scorso anno è stata infatti introdotta l’RC Auto familiare che ha determinato delle modifiche considerevoli sotto diversi aspetti nel rapporto tra l’assicurato e la polizza.
Se con il decreto Bersani la possibilità di condividere la classe di merito è ormai cosa risaputa in quanto in vigore dal 2007, con la revisione dell’articolo 134 del Codice delle Assicurazioni si è estesa la portabilità della classe di merito assicurativa all’intero nucleo familiare consentendo, dunque, di beneficiare della migliore classe di merito presente all’interno del nucleo.
L’RC Auto familiare ricopre tutti e dodici i mesi e può essere applicata sia all’assicurazione auto che alla polizza moto, permettendo inoltre di passare il Bonus Malus da un’auto ad una moto e da auto ad auto, cosa impossibile invece con la Legge Bersani in cui i veicoli devono appartenere alla stessa categoria.
Nel concreto, l’assicurazione familiare, permette di trasferire la classe di merito non solo a nuove assicurazioni (come nel decreto Bersanii) ma anche in caso di rinnovo di polizze precedenti.
Per dimostrare che si è facenti parte dello stesso nucleo familiare basterà presentare una copia del certificato di Stato di Famiglia, facilmente procurabile previa richiesta all’Ufficio Anagrafe e vi sarà possibile riceverlo o tramite posta o tramite rilascio online, previo pagamento di una marca da bollo di importo pari a 16 euro.
Quest’assicurazione è pensata anche per i neopatentati che quindi sono inclusi e non si ritroveranno a pagare cifre maggiori legate a ragioni logistiche.
Ne sono esclusi infatti coloro i quali non appartengono allo stesso nucleo familiare e chi ha provocato incidenti stradali e si trova in possesso di un attestato di rischio per via di uno o più sinistri caratterizzanti gli ultimi cinque anni.
La nascita di questa polizza non è legata solo alla pandemia e alle ragioni legate alle difficoltà economiche conseguenti, ma soprattutto perché già nel 2019 erano circa 2,6 milioni i veicoli non assicurati, si tratta del 6% circa sul totale ma non si tratta di cifre da sottovalutare perché guidare è un rischio per sé e per gli altri ed è un dovere proteggersi e proteggere, quindi una soluzione di questo tipo è subito sembrata ottimale per la risoluzione di problematiche serie come questa.