La Direzione Generale della Motorizzazione di Roma ha la sua sede in Via Giuseppe Caraci, 36 ed è la struttura amministrativa afferente al Ministero dei Trasporti che offre servizi ai cittadini e agli operatori del settore. Le competenze della Direzione Generale della Motorizzazione civile di Roma riguardano la disciplina amministrativa e tecnica su veicoli e conducenti, le autorizzazioni alla sperimentazione di veicoli (nuove forme di alimentazione, innovazioni e così via), l’omologazione dei veicoli, la predisposizione di norme e procedure, i controlli, i rapporti statistici e le relazioni internazionali ed europee in materia di raccordo delle discipline sul trasporto. Gli ambiti di intervento sono innumerevoli dalla progettazione alla manutenzione di archivi nazionali sui veicoli e i conducenti (CED), lo sviluppo di servizi informativi e sistemi informatici di sicurezza per l’erogazione dei servizi, l’attuazione e il controllo dell’applicazione dei dispositivi di legge e del codice della strada.

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La lunga strada delle attività della motorizzazione parte da lontano, in Italia fin dai primi anni di circolazione delle prime vetture a motore, ma sicuramente da quando si è avuta la cosiddetta “motorizzazione di massa”, ovvero da quando – grazie proprio alle attività promozionali della motorizzazione -  si è diffuso l’uso delle automobili in modo capillare. Tutto ebbe inizio, o quasi, con una FIAT 508, Balilla.

Un’automobile per tutti: la Fiat 508

La Fiat 508 Balilla fu presentata per la prima volta alla Fiera di Milano nel 1932 durante il Salone dell’Automobile. Fu disegnata e realizzata dalla FIAT su progetto e design di Tranquillo Zerbi, Dante Giacosa, Antonio Fessia, Bartolomeo Nebbia. Realizzarono una vettura di classe, dalle linee comode e gradevoli, ma soprattutto dai costi relativamente contenuti sia di produzione che di vendita. Inoltre, la 508 introduceva una “novità”: il cambio a tre marce non sincronizzate. Era equipaggiata con un motore a benzina a quattro cilindri in linea con valvole laterali da 995 CC. L’automobile poteva raggiungere gli 80 Km orari e sviluppava una potenza di 20 cavalli a 3500 giri al minuto. Infine, era dotata di freni a tamburo su tutti e 4 i pneumatici.

Insomma, innovazione, design, confort e un buon prezzo fecero della 508 Balilla un campione di vendite. Un successo che aprì le porte alla motorizzazione di massa: tutti coloro che potevano e lo desideravano, si concedevano il “lusso” di una vettura.

Tra gli anni 1932 e 1937, la FIAT iniziò una vera e propria produzione di massa. Anche l’industria di produzione modificò la sua struttura con una catena di montaggio più rapida ed efficiente per soddisfare le richieste del mercato. Si produssero circa 112.000 vetture del modello 508 Balilla. La produzione era numerosa perché giustificata dal costo relativamente basso dell’automobile rispetto ad altri modelli sempre prodotti dalla FIAT. La M508, infatti, costava 10.800 Lire contro le 18.500 Lire del modello 509. Il prezzo era, pur sempre, alto ma sufficientemente alla portata della media e alta borghesia che poteva permettersela. Le vendite proiettarono la casa automobilistica verso un successo, anche internazionale, senza precedenti. La 508 Balilla fu una produzione fortunata ed ebbe ampi impieghi, anche militari con l’approssimarsi dei venti di guerra.

Le forze armate, infatti, si dotarono della versione berlina della M508 Balilla. Era l’automobile dei Reali Ufficiali Carabinieri e del Regio Esercito che ne acquistò anche un modello Torpedo militare e spider militare nelle funzioni di veicolo tattico.

La Balilla e la guerra mondiale

Direzione Generale Motorizzazione Civile Roma

La 508 M era la versione militare della berlina civile. Un veicolo tattico da trasporto leggero per le operazioni di collegamento e ricognizione. Il Regio Esercito indisse un bando di gara nel 1931 per la produzione di un veicolo militare tattico e quando la Fiat propose nel 1932 la 508 Balilla, apparve subito alle forze armate il veicolo idoneo che stavano cercando, con le opportune modifiche. Il modello spider a due posti fu il prescelto e nel 1933, la casa automobilistica aveva già provveduto a motorizzare il Regio Esercito, non solo nel modello ordinato, ma anche nella versione camioncino per le unità di artiglieria.

La scelta verso questa vettura era motivata dal fatto che la 508 M (versione militare) era stabile e allo stesso tempo maneggevole in manovra e aveva un’ottima progressione in accelerazione, qualità indispensabili per un veicolo militare. Il suo primo impiego in guerra avvenne durante la guerra di Etiopia e fu in questo contesto che emersero dei problemi alle sospensioni, per cui furono apportate le modifiche. Le sospensioni successive erano molto più resistenti sui terreni impervi e il mezzo tornò operativo per le truppe italiane stanziate sul fronte della guerra civile spagnola.

La guerra fu terreno di sperimentazioni. La produzione della 508 M fu interrotta nel 1937 per essere sostituita da altre versioni sempre più efficienti e specifiche come la 508 MC o la FIAT 1100. La 508 Balilla continuò a essere usata dall’esercito come berlina degli ufficiali durante tutto il secondo conflitto mondiale e rimase in dotazione ancora a lungo anche durante gli anni della Repubblica Italiana.

Con la ripresa economica post-bellica, l’ascesa della motorizzazione in Italia fu pressocché inarrestabile con un parco macchine sempre crescente e un corrispondente Organo Amministrativo Statale in crescita e costante sviluppo per monitorare  e accompagnare i cambiamenti della motorizzazione italiana.

FAQ

Che cos’è un UMC?

UMC è l’acronimo di Ufficio Motorizzazione Civile. Si tratta di uffici preposti al coordinamento e monitoraggio di vari ambiti della motorizzazione dai collaudi alle revisioni, dalle immatricolazioni di nuove auto ai servizi al cittadino.

Quando si ebbe la prima Motorizzazione di massa in Italia?

La prima motorizzazione di massa si fa risalire agli ‘anni ’30 con la presentazione al pubblico durante il Salone dell’Automobile a Milano del modello Fiat 508 Balilla. Un veicolo che per i costi relativamente bassi per l’epoca diede il via all’acquisto di automobili per tutti.

Cosa fa la motorizzazione civile?

Gli uffici della Motorizzazione verificano il rispetto delle norme italiane ed europee sui veicoli e sui conducenti. Effettuano anche collaudi, revisioni, immatricolazioni delle auto nuove, rilasciano i documenti per i veicoli e per i conducenti (certificati di proprietà e patenti).

Cosa significa la sigla 4c MIT UCO sulla patente?

La patente di guida su cui è appuntato l’acronimo MIT-UCO alla voce 4c indica che il documento è un duplicato rilasciato ai sensi di legge secondo quanto prevede l’art. 127 del Codice della Strada.

Come si chiama la Motorizzazione in Germania?

Anche in Germani esiste il corrispettivo della motorizzazione civile italiana ed è un ente afferente al Ministero Federale Centrale dei Trasporti. Si chiama Kraftfarth-Bundesamt (KBA).

Come si diventa ingegnere della motorizzazione civile?

Per diventare ingegneri della motorizzazione occorre partecipare ai concorsi indetti per laureati in ingegneria con laurea quinquennale (ovvero laurea magistrale in ingegneria di 1° livello) e in possesso dell’abilitazione professionale (iscrizione all’albo degli ingegneri).

Quanto guadagna un ingegnere della Motorizzazione?

Lo stipendio di partenza – a seguito di superamento dell’esame concorsuale – è di 25.396,45 € lordi annui a parte le indennità, eventuali assegni per il nucleo familiare, tredicesima e eventuali altre indennità secondo quanto dispone la legge e gli ordinamenti regionali.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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