Il rischio assicurativo rappresenta la possibilità che un evento futuro, eventuale e indipendente dalla volontà di chi ha sottoscritto il contratto, porti l’intestatario della polizza ad un danno economico, obbligando la compagnia di assicurazioni a risarcirlo. Sebbene l’assicurazione esista giusto appunto per coprire gli incidenti, la garanzia non è valida per tutti i casi; vedremo a seguire quali sono i suoi limiti e come procedere in caso di sinistro. 

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Gli incidenti e i rischi tutelati da un’assicurazione

La polizza prevede un risarcimento solo se gli incidenti soddisfano i seguenti requisiti:

  • cronologici: l’episodio deve avvenire dopo la firma del contratto. Quelli avvenuti in precedenza non sono validi;
  • imprevedibili: l’assicurato non può essere in grado di sapere né il tempo né il luogo in cui può verificarsi il danneggiamento;
  • quantificabili: per essere risarcito, il danno deve poter essere convertito in una cifra da rimborsare.

La normativa che regola il rischio assicurativo: scadenze, burocrazia e rinnovo. Come averlo?

La cessazione, la diminuzione e l’aggravamento del rischio assicurativo sono disciplinati da tre articoli del codice civile (art. 1986-7-8)

  • l’articolo 1896 del codice civile (cessazione del pericolo durante l’assicurazione) sancisce che il contratto decade se il rischio assicurativo viene a mancare alla sua scadenza; l’atto si considera comunque rinnovato per tacito accordo fino a comunicazione contraria, con conseguente pagamento del premio da parte dell’assicurato.
  • l’articolo 1897 prevede invece che, qualora il contraente comunichi un miglioramento delle condizioni che lo determinano, l’assicuratore può scegliere se ridurre il premio dall’anno successivo o, in alternativa, rescindere il contratto;
  • l’articolo 1898 indica infine che il firmatario è obbligato ad informare la compagnia di un eventuale peggioramento del pericolo assicurativo, tale che avrebbe comportato condizioni diverse o la non accettazione del contratto.

L’assicuratore avrà quindi un mese di tempo per rescindere l’accordo o proporre nuove condizioni, con effetto immediato in caso la nuova situazione non avrebbe permesso la stipula o dopo 15 giorni se il premio sarebbe dovuto essere maggiore.

Criteri per valutare i rischi assicurativi: ci sono di mezzo le multe?

Quando una compagnia di assicurazioni formula il premio in base alla valutazione del pericolo, i risultati potrebbero essere sorprendenti: a parità di classe di merito, un veneziano paga meno di un connazionale che vive a Bari, mentre l’importo potrebbe equivalere se il pugliese fosse una donna. Mentre appare chiaro come il vivere in una città con un più alto tasso di incidenti sia penalizzante, la disparità di trattamento tra automobilisti e guidatrici riserverà non poche sorprese..

Quando conviene vivere al nord

Quando si vuole stipulare una polizza RC Auto, tra i dati richiesti c’è la residenza del conducente; considerata una formalità, l’informazione serve in realtà per confrontare la il pericolo nelle assicurazioni del comune di appartenenza con la classe bonus/malus del cliente, andando a formare quello che è definito “l’attestato di rischio”.

Per quanto possa sembrare pacifico che due automobilisti con numero uguale di incidenti meritino lo stesso trattamento, così non è per le agenzie che “puniscono” chi vive in zone meno tranquille.

Sebbene fosse prevista una norma nel Decreto Liberalizzazioni che ponesse un freno a questo malcostume, la forte pressione della lobby delle assicurazioni ne ha visto la soppressione, anche in virtù della legge europea che garantisce alle società la libertà di praticare le proprie tariffe.

Se la donna paga meno

attestato di rischio

Gli innumerevoli aneddoti sulla guida delle donne, con particolari riferimenti all’arte del parcheggio, si scontrano con la realtà (amara per i più) che le guidatrici fanno, complice il molto meno tempo passato alla guida, meno incidenti.

Sebbene la valutazione del pericolo preveda nuovamente una discriminazione, almeno in questo caso l’Unione Europea ha decretato la messa al bando di questo criterio, obbligando le agenzie ad equiparare i piani tariffari entro il 21 Dicembre del 2012.

A partire da questa data, gli assicurati di ogni genere pagheranno il premio senza distinzione, potendo contare per risparmiare unicamente sull’abitare in una zona con pochi sinistri e, naturalmente, su uno stato di guida coscienzioso.

Concludiamo ricordando che il certificato per il pericolo ha un’utilità solo se tali dati vengono comunicati all’agenzia.

Quando si opta per una polizza con un’agenzia diversa dalla precedente, la vecchia ha l’obbligo a far pervenire l’attestato di rischio al richiedente entro 30 giorni dalla comunicazione; qualora il titolare fosse impossibilitato ad andarlo a ritirare, potrà sostituirlo un sostituto provvisto di delega firmata.

Le assicurazioni stipulate a distanza (si pensi al caso delle compagnie che operano solo per vie telematiche), hanno infine l’obbligo a spedire i dati al cliente.

Occhio al formato. Si può reperire a livello elettronico on line o siamo fermi al cartaceo? La dematerializzazione telematica

L’attestato è un modulo molto importante perché contiene l’ammontare degli eventi accidentali e degli incidenti che sono avvenuti e sono stati regolarmente denunciati. I sinistri presenti nell’attestato sono relativi agli ultimi cinque anni. E' presente solo nei casi in cui si sia in possesso di assicurazione o polizza Rc auto ed è valido sia per le auto che per moto e motorini. All’interno dell’attestato sono inserite anche le classi di provenienza del veicolo e la classe di conversione universale (CU).

L’attestato è quindi una sorta di “pagella” dell’automobilista in seguito alla quale è possibile stipulare un contratto assicurativo. Tale contratto deve essere depositato quindi entro e non oltre tre mesi dalla consegna dell’attestato. Se si facesse passare più tempo, si potrebbe godere di questo documento già approvato solo previa certificazione di non avere circolato nel periodo di tempo “non coperto”.

Nel caso in cui la nostra automobile fosse assicurata da una compagnia che ha operato con noi telefonicamente o online, l’attestato di rischio ci arriverà a casa entro un limite massimo di trenta giorni lavorativi. Le assicurazioni, così come le assicurazioni online, controllano d’altronde l’effettiva corrispondenza tra il contraente dell’assicurazione e il proprietario dell’automezzo in questione. Essendo un documento obbligato, l’attestato è rilasciato dalle compagnie assicurative on line a costo zero, esattamente come è rilasciato dalle compagnie “normali”.

Il 1 luglio 2015 è entrato in vigore l'attestato elettronico per via telematica al posto di quello cartaceo mentre il 18 ottobre è stato introdotto il tagliando elettronico.

I dati presenti: la scadenza

All’interno del documento devono comparire anche: il nome della compagnia di assicurazioni; il nome del contraente; il tipo di tariffario adoperato; la firma dell’assicuratore e del contraente; il numero di polizza e la sua data di scadenza; i dati relativi alla targa. È spesso necessaria anche una copia del libretto di circolazione attestante i dati della veicolo, quali la targa, il modello, l’anno di immatricolazione, la marca ecc, e del proprietario dello stesso.

Questo documento scade dopo cinque ed è legittimato dall’articolo 5, comma 1 bis, della legge numero 40 del 2007; tale articolo è nato per  modificare l’articolo 134, comma 3, del Codice delle Assicurazioni. L’attestato di rischio viene inviato dalla compagnia assicuratrice all’indirizzo nel quale risiede il contraente con un margine obbligatori di almeno trenta giorni dallo scadere del contratto stesso.

La tabella

Esiste una tabella utile per la compilazione dell’attestato di rischio che definisce quali solo le categorie e le classi di sinistri possibili. Ci possono essere infatti i sinistri con responsabilità principale, se corrispondono ad una percentuale uguale o superio al  51% e i sinistri con responsabilità prioritaria. Il provvedimento ISPVAP numero 2590 dell’otto febbraio 2008 ha invece eliminato i sinistri dei quali non si riesce a capire la responsabilità, definiti “con riserva”.

La durata dell’attestato di rischio: non esiste semestrale o annuale?

La durata è di 5 anni, come sancito dall’articolo 5 della legge 40 del 2007 (per chi fosse interessato ad una visione integrale del testo, segnaliamo l’archivio della Pubblica Istruzione). Per il periodo di tempo fissato, l’attestato certificherà quindi il numero di incidenti a carico del possessore del mezzo, da non confondere con l’intestatario del contratto, e dei comproprietari. E’ importante non dimenticare che il documento “si sposta” con la persona, e che quindi estende la sua validità ad ogni automobile venga assicurata dall’interessato.

Fino a poco tempo fa l’attestato di rischio aveva la durata di un anno, invece ora la durata è cambiata e il documento scade dopo cinque anni, dalla data in cui la polizza assicurativa è stata redatta. Nel caso in cui una persona desideri stipulare un’assicurazione rca con una nuova compagnia assicurativa, ma il suo documento è scaduto, gli verrà assegnata la quattordicesima classe di merito, che è la più costosa.

E’ importante sapere che il Decreto Bersani ha stabilito che la compagnia assicuratrice ha l’obbligo di inviare il documento all’intestatario, un mese prima che la polizza assicurativa del suo mezzo scada. Nel caso in cui l’intestatario abbia perso l’attestato di rischio, può chiedere alla sua compagnia assicuratrice un duplicato. Il duplicato dell’attestato può anche essere utilizzato dall’intestatario per ottenere informazioni sui costi della propria polizza assicurativa, presso però un’altra compagnia di assicurazione. Per richiedere il duplicato attestato di rischio, è necessario presentare una richiesta scritta alla compagnia assicurativa o all’agenzia presso la quale è stata stipulata la polizza.

Secondo il codice delle assicurazioni dell’Isvap, la compagnia assicurativa ha l’obbligo di spedire il duplicato entro 15 giorni dalla richiesta. E’ importante sapere che molte compagnie di assicurazione offrono la possibilità ai propri clienti di richiedere direttamente in sede il duplicato, e averlo seduta stante. Nel caso in cui la polizza assicurativa sia stata stipulata tramite le agenzie di assicurazione online,  l’interessato deve richiedere il duplicato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

I criteri nell’attribuzione della classe di merito

Una persona che volesse assicurare il proprio veicolo con una nuova compagnia potrebbe scoprire di essere sceso (come salito) nella classe di merito: ciò è dovuto al fatto che ogni agenzia adotta un suo parametro nella considerazione dell’attestato di rischio, che può portare a slittamenti nella categoria.

Prima di cambiare a cuor leggero assicurazione, è bene pertanto informarsi sui suoi criteri di calcolo, per non incorrere in un aumento del premio inaspettato.

Come ottenere il documento: occhio alla scadenza

Il rilascio dell’attestato è un diritto garantito dal regolamento n°4 (articolo 4) dell’Isvap, e le compagnie assicurative hanno l’obbligo di fornirlo entro 30 giorni dalla sua scadenza o entro 15 giorni da quando l’intestatario del contratto ne faccia richiesta in caso di suo smarrimento o deterioramento.

Qualora l’interessato sia impossibilitato ad andarlo a prendere potrà mandare un delegato che abbia un permesso firmato. Sempre secondo la normativa vigente, l’operazione non presenta costi per il cliente.

Nel caso in cui si debba contrarre una polizza in un altro paese dell'UE, il nuovo assicuratore non deve per forza prendere in considerazione il vecchio attestato di rischio. Per maggiori informazioni visitare l'informativa sull'attestato di rischio in un altro paese da parte del sito ufficiale dell'Unione Europea. 

Ulteriori cause per il rilascio del certificato

Oltre ai casi della scadenza della polizza e di richiesta del firmatario, la società è obbligata al rilascio dell’attestato ne le seguenti circostanze:

  • furto del mezzo;
  • rottamazione;
  • alienazione della vettura;
  • esportazione dell’auto all’estero;
  • invio in conto vendita;
  • ritiro definitivo dalla circolazione.

I rischi di una dichiarazione mendace

Quando si determinano i termini di un contratto, specie con un’assicurazione online che richiede l’inserimento manuale dei dati in un calcolatore di preventivi, è importante riportare quanto richiesto con esattezza.

Qualora le informazioni di documenti come il certificato di rischio venissero trascritte con qualche inesattezza, le compagnie potrebbero non riconoscere (in parte o nella totalità) l’obbligo a risarcire l’assicurato in caso di sinistro, avvalendosi quindi del “diritto di rivalsa” e chiedendo la restituzione della somma erogata.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.