Infatti, a questo proposito, nel corso degli anni, si è assistito ad un graduale inasprimento delle regole sulla circolazione e sull'immatricolazione delle auto estere nel nostro Paese. E proprio in questi ultimi tempi si è cambiata e rinnovata la legge in questione, inserita nel cosiddetto Decreto Sicurezza voluto dal governo. Cerchiamo di capire in che modo è cambiata la normativa sulla circolazione di automobili con targhe straniere in Italia e quali le possibili conseguenze.
In base all'articolo 132 del Codice della Strada, tutti i veicoli che risultano immatricolati all'estero, quindi con targhe straniere, non possono circolare nel nostro Paese per più di 12 mesi, altrimenti devono effettuare una nuova immatricolazione presso la Motorizzazione Civile italiana e quindi iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Tuttavia, comunque, il proprietario del mezzo può anche sbrigare tale pratica attraverso lo Sportello Telematico dell'Automobilista (STA).
I costi relativi a questa nuova immatricolazione si aggirano intorno a qualche centinaio di Euro, tra tributi Aci, imposta di bollo per l'iscrizione al Pra ed altre tasse e balzelli vari. Inoltre, su queste cifre influiscono anche alcune caratteristiche del veicolo, tra cui la sua potenza e le dimensioni. A tali somme, si devono aggiungere poi i costi dovuti nel caso si delegasse tali incombenze burocratiche ad agenzie di pratiche automobilistiche. Per quanto riguarda, invece, i tempi di attesa per completare la procedura, si richiedono almeno due settimane.
Un elemento fondamentale da tener presente è che: qualsiasi soggetto circoli su territorio italiano con mezzi con targhe straniere deve possedere tutta la documentazione relativa al veicolo stesso e la deve esibire in caso di controllo da parte della polizia stradale. In caso di violazioni (dalla circolazione per un periodo superiore ai 12 mesi alla documentazione insufficiente inerente la vettura), la multa che si subisce può andare (o, per meglio dire, andava) dagli 84 fino ai 335 Euro, a cui si abbina il ritiro della carta di circolazione.
Per limitare lo stratagemma di alcuni automobilisti, che immatricolavano le proprie auto all'estero per circolare liberamente in Italia, al fine di evitare di pagare il bollo (o il super bollo in alcuni casi), eventuali multe subite e, al tempo stesso, limitare i costi considerevoli delle assicurazioni italiane, il governo ha introdotto norme e sanzioni più rigide. Il tutto attraverso, come detto, il cosiddetto Decreto Sicurezza, la cui applicazione partirà dal mese di Dicembre 2018.
In pratica, non potrà circolare con auto aventi targhe straniere una persona che abbia la residenza in Italia da oltre 60 giorni. Sono esclusi da tale divieto i veicoli presi a leasing, a noleggio (di breve o lunga durata) o in comodato d'uso da una società estera (non avente una sede nel nostro territorio), purchè si sia in possesso di documentazione attestante data e durata del contratto e disponibilità del mezzo. Il tutto debitamente sottoscritto.
Nel caso tale documentazione sia assente, il conducente dovrà pagare una multa variabile tra i 250 ed i 1.000 Euro ed avrà 30 giorni di tempo per presentarla. Trascorsi i quali senza tale presentazione, si subirà il fermo amministrativo del mezzo. Passati ulteriori 60 giorni, quest'ultimo viene riconsegnato, ma si incorrerà in un'ulteriore multa, da 705 a 3.526 Euro.
Nel caso la persona, con veicolo con targhe straniere e residente in Italia da oltre 60 giorni, venisse fermata senza averlo immatricolato in Italia entro 12 mesi, scattano pesanti sanzioni e multe. Infatti, egli dovrà immediatamente effettuare immatricolazione nel nostro Paese oppure dovrà consegnare targhe e libretto di circolazione e richiedere il foglio di via per lasciare il territorio italiano. A tutto questo si abbina una multa da 712 a 2.848 Euro, così come indicato nel rinnovato articolo 132 del Codice della Strada.
Trascorsi 180 giorni dalla sanzione, senza che sia avvenuta la registrazione in Italia o la richiesta di foglio di via, scatterà la confisca del veicolo.Infine, bisogna dire che ad incorrere in tali violazioni saranno sia il proprietario straniero della vettura (nell'ipotesi di leasing o noleggio) e sia l'individuo che abbia la residenza in Italia e la disponibilità della stessa, in qualsiasi circostanza.
Ma come è abitudine, soprattutto dalle nostre parti, le falle non possono mancare. Nonostante il Decreto Sicurezza sia nato per porre in qualche modo fine alla libera circolazione sul territorio Nazionale è stato già trovato il ‘rimedio’ per poter bypassare una legge si utile ma che senza ombra di dubbio andrebbe rivista dopo meno di un mese dalla sua entrata in vigore.
La stessa normativa, infatti e come detto, presenta alcune falle ma la più grande è quella che permette a chi interessato di aggirare la stessa. Come?
La neonata normativa, infatti, vieta agli stranieri che sono residenti in Italia da più di due mesi (sessanta giorni quindi) di circolare liberamente sul territorio ma su Whatsapp girà già la soluzione al problema. Tale scappatoia, infatti, fa forza su di un codicillo della normativa stessa che permetterebbe l’utilizzo di una vettura con targhe straniere senza alcun limite di tempo nel caso in cui si fosse dipendenti di società con sede all’estero ma che si trova in Italia per motivi di lavoro.
Come già anticipato la soluzione arriva direttamente da Whatsapp con un messaggio che promette un contratto lavorativo in comodato d’uso per un periodo pari a 12 mesi. Ecco di seguito il testo completo del suddetto messaggio:
‘’Ti offriamo un contratto di comodato per poter circolare senza problemi sul territorio dello stato italiano. Entro una settimana dalla firma del contratto circoli legalmente in ogni stato della UE’’.
Nonostante il decreto in questione sia entrato in vigore da poco meno di un mese sono già tanti i casi, alcuni dei quali singolari, che sono stati ‘scoperti’ dalle forze dell’ordine. Nel crotonese, ad esempio, due italiani con annessa residenza nella città calabrese, sono stati beccati alla guida di due vetture immatricolate all’estero e che nonostante siano rientrati in Italia già da un biennio non abbiano regolarizzato la loro posizione.
Nel Nord Italia, invece, nella zona che va da Firenze e Ravenna sono stati fermati due rumeni colti in flagrante che hanno immediatamente saldato il debito maturato con la multa con un importo pari ad € 712,00.
Uno di loro, però, ha dovuto fare i conti anche con il ritiro del libretto in quanto la sua autovettura era posteggiata dinanzi ad un passo carrabile.
Detto questo e analizzato il primo mese di normativa sulle targhe straniere tanti dubbi sorgono inesorabili visto l’escamotage che è già stato trovato per aggirare la legge stessa ma bisogna essere fiduciosi e confidare nel buon senso degli ‘stranieri’.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
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