Comunemente conosciuta come colpo di frusta, la distorsione del rachide cervicale è ancora oggi uno dei più diffusi traumi riportati a seguito di un tamponamento automobilistico, o di cadute improvvise come nel caso di una scivolata. Si tratta di un movimento repentino della testa che si protende verso la schiena in modo innaturale (ipertensione) per poi ricadere in avanti verso il petto (iperflessione) producendo un forte stress alla muscolatura cervicale.
Il dolore che si avverte è quasi immediato, può essere circoscritto al collo o diffondersi anche al trapezio, nei casi più gravi la persona che subisce il colpo di frusta non riesce a muoversi. Trattandosi della zona cervicale, anche successivamente è probabile accusare sintomi fastidiosi come il senso di nausea, vertigini e mal di testa persistenti.
In particolare, i sintomi immediatamente successivi all'evento traumatico, oltre a quelli già indicati, sono dolori cervicali e disturbi della vista. Tali sintomi possono evidenziarsi come conseguenza dell'irrigidimento della muscolatura del collo o della parte superiore del corpo e che portano il collo medesimo a cambiare postura, al fine di evitare sollecitazioni inutili e soprattutto dolorose dello stesso. Tale sintomatologia, come detto, è possibile che si presenti sia nell'immediato e sia nei giorni successivi all'incidente.
Per questo motivo se si è coinvolti in un sinistro stradale, una tra le prime cose da fare è quella di prendersi qualche minuto per capire eventuali sintomi che possano sopraggiungere dopo l’impatto, tra questi quelli tipici del colpo di frusta.
Una volta appurata la situazione, il giorno stesso dell'incidente o comunque nei giorni immediatamente susseguenti, ci si deve recare in una struttura ospedaliera per accertare le proprie condizioni di salute e, nella fattispecie, indagare approfonditamente, attraverso l'uso di strumenti ed esami diagnostici, eventuali traumi del rachide cervicale o addirittura lesioni riportate ai tessuti molli del collo. Raccolte tutte le certificazioni, è possibile presentarle poi alla propria assicurazione, per richiedere eventualmente il risarcimento danni.
Il consiglio è quello di recarsi sempre in ospedale per una visita accurata da parte di un medico ortopedico, che sicuramente provvederà ad eseguire anche una radiografia. Questo esame permetterà di individuare l’eventuale assenza della curva cervicale che suggerirà l’avvenuto colpo di frusta.
La maggior parte dei medici, una volta accertato questo tipo di trauma, provvederà a prescrivere un periodo di riposo e l’utilizzo del classico collare ortopedico, elemento indispensabile per una corretta riabilitazione e guarigione, nonché valido aiuto nel combattere il dolore. Per un tempo di circa 20 giorni va indossato durante il giorno e tolto la notte, in quanto la sua funzionalità è circoscritta al momento in cui il paziente è in posizione eretta.
Il medico stesso poi suggerirà in base all’entità del danno se scegliere un collare di tipo rigido o morbido, facilmente reperibili nei negozi di sanitaria specializzati (o anche sul web) ad un costo che varia a seconda del modello dai 20 ai 50 euro.
Una volta terminato di utilizzare il collare ortopedico, il passo successivo è quello di fare un periodo di fisioterapia. Anche in questo caso la terapia e la tecnica consigliata andrà valutata in base alla tipologia di trauma riportato. Tra i metodi più utilizzati ci sono i massaggi, soprattutto nei casi in cui il dolore è circoscritto e localizzato in un punto ben definito; l’elettroterapia invece è suggerita quando viene riferito uno stato doloroso di elevata intensità e consiste nell’impiego di alcuni elettrodi che, con il passaggio di corrente, stimolano e decontraggono la muscolatura cervicale.
Tra le altre misure o terapie mirate che si possono adottare, vi sono anche gli ultrasuoni ed il laser, oltre che la kinesiterapia, che rappresenta una metodologia fisioterapica basata su movimenti del corpo o di una sua parte e che stimolano il sistema nervoso e muscolare. Se il trauma subito è particolarmente grave e determina dei sintomi protratti nel tempo, assieme al collare ed alla ginnastica riabilitativa si possono aggiungere, su indicazione medica, dei farmaci indicati per le vertigini e degli antidolorifici per il collo.
Fino a qualche anno fa il classico colpo di frusta dovuto ad un tamponamento, veniva diagnosticato abbastanza facilmente. Questo ha portato però ad un incremento delle richieste di risarcimento alle assicurazioni, anche da parte di chi non aveva riportato alcun danno ma ne lamentava i sintomi (e che grazie a medici accondiscendenti forniva diagnosi non veritiere). Per limitare questo fenomeno il Decreto Monti ha introdotto una nuova normativa per la constatazione delle lesioni di lieve entità riportate a seguito di un sinistro.
Nello specifico è necessario fornire all’assicurazione tutta la documentazione attestante il danno subito tramite degli esami strumentali approfonditi, come una risonanza magnetica, una TAC oppure la radiografia. Ad oggi sembra che queste disposizioni abbiano arginato il fenomeno delle truffe di questo tipo, infatti si riscontra una diminuzione delle richieste di risarcimento per il colpo di frusta di circa il 30%. Questo è dovuto sostanzialmente al fatto che gli esami necessari per dimostrare di aver subito un danno alla rachide cervicale, in alcuni casi hanno un costo piuttosto elevato, tanto da far desistere i malintenzionati che vorrebbero truffare le compagnie assicurative.
Alla fine, oltre ad una maggiore e più approfondita certificazione medica riguardante i traumi determinati dal cosiddetto colpo di frusta, a far diminuire l'incidenza di questo genere di infortunio nella richiesta di risarcimento danni alle assicurazioni automobilistiche, è stato anche uno strumento passivo inserito sulle auto e cioè il tradizionale poggiatesta, posto sulla parte superiore dei sedili. Tale strumento, se regolato in base alle dimensioni corporee del passeggero, riduce sensibilmente i traumi del rachide cervicale ed in generale del collo.
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